L’organismo umano non è nato per l’inattività: una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita. Al contrario, la scarsa attività fisica è implicata nell’insorgenza di alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti: diabete di tipo 2, malattie cardiocircolatori (infarto, miocardico, ictus, insufficienza cardiaca), tumori. Il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età, ed è maggiore tra le persone con basso livello d’istruzione e difficoltà economiche. La situazione è migliore nelle regioni del nord Italia, ma peggiora nelle regioni meridionali. Come in altri paesi europei, l’attività motoria della popolazione in Italia è diminuita di pari passo con i grandi cambiamenti del lavoro e dell’organizzazione delle città. Da una parte lo sviluppo dell’automazione dall’altra la dominanza del trasporto motorizzato e la riduzione di spazi e sicurezza per pedoni e ciclisti. Assieme a questi fattori, si sono sempre più ristretti gli spazi per il gioco libero dei bambini e per i giochi e gli sport spontanei e di squadra; queste attività hanno ora luoghi deputati la cui accessibilità è limitata ed ha un costo.
I benefici dell’attività fisica
Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona. Gli studi scientifici che ne confermano gli effetti benefici sono ormai innumerevoli e mettono in luce che l’attività fisica:
- migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2;
- previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo;
- diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori, come quelli del colon e del seno;
- riduce il rischio di morte prematura, in particolare quella causata da infarto e altre malattie cardiache;
- previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena);
- riduce i sintomi di ansia, stress e depressione;
- previene, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l’uso di tabacco, alcol, diete non sane e atteggiamenti violenti e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima, dell’autonomia e facilità la gestione dell’ansia e delle situazioni stressanti.
- produce dispendio energetico e la diminuzione del rischio di obesità;
Attività fisica. Quale?
Quando si parla di attività fisica non è raro incorrere nell’errore di confonderla con lo sport. Non è così: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) la definisce come qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico. In questa definizione rientrano quindi, non solo le attività sportive, ma anche l’attività lavorativa di coloro che svolgono un lavoro manuale e normali movimenti della vita quotidiana, come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e i lavori domestici. Per svolgere attività fisica, quindi, non è necessario trovare del tempo espressamente dedicato a questo. Si può trovare l’occasione di fare movimento in ogni momento della giornata trasformando le normali attività quotidiane, in un pretesto per fare un po’ di esercizio.
Quanto muoversi?
Non esiste un livello di attività fisica che sia valido per ogni persona. Né è semplice misurare la quantità di movimento svolto. Nel 2010 l’Oms ha comunque tentato di dare indicazioni chiare valide per tutti, stabilendo la quantità minima di attività fisica per tre gruppi di età:
- bambini e ragazzi (5 – 17 anni): almeno 60 minuti al giorno di attività moderata – vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana esercizi per la forza che possono consistere in giochi di movimento o attività sportive;
- adulti (18 – 64 anni): almeno 150 minuti alla settimana di attività moderata o 75 di attività vigorosa, con esercizi di rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana;
- anziani (dai 65 anni in poi): le indicazioni sono le stesse degli adulti, con l’avvertenza di svolgere anche attività orientate all’equilibrio per prevenire le cadute. Chi fosse impossibilitato a seguire in pieno le raccomandazioni, dovrebbe fare attività fisica almeno 3 volte alla settimana e adottare uno stile di vita attivo adeguato alle proprie condizioni.
Risulta quindi molto importante il passaggio dalla sedentarietà ad un livello di attività anche inferiore ai livelli indicati dalle linee guida. Importante anche impegnarsi personalmente per modificare il contesto in cui si vive al fine di sostenere i cambiamenti necessari per rendere più facile l’adozione di uno stile di vita sano e attivo nella proprio città, nei luoghi di lavoro e di studio.
Bambini
Per i bambini e i ragazzi la partecipazione ai giochi e ad altre attività fisiche, sia a scuola che durante il tempo libero, è essenziale per un sano sviluppo dell’apparato osteoarticolare e muscolare, il benessere psichico e sociale, il controllo del peso corporeo, il corretto funzionamento degli apparati cardiovascolare e respiratorio. Inoltre, lo sport e l’attività fisica contribuiscono a evitare l’instaurarsi di comportamenti sbagliati, come l’abitudine a fumo e alcol e l’uso di droghe.
Donne in gravidanza
L’attività fisica non è controindicata in gravidanza. Tutt’altro. Se svolta osservando alcune accortezze può essere benefica per mamma e bambini. Aumenta infatti la capacità di trasporto nel sangue dell’ossigeno e di sostanze nutritive indispensabili per il feto. Inoltre, l’esercizio fisico aumenta l’efficienza degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, migliora la circolazione negli arti inferiori riducendo quindi il senso di gonfiore, riduce gli episodi di dolore, di crampi e di affaticamento. Il movimento regolare, in più, limita l’aumento del peso corporeo, diminuendo il rischio di diabete gestazionale. Tuttavia, non bisogna esagerare. Per le donne in buona salute bastano 30-40 minuti al giorno di attività fisica a bassa intensità: vale a dire passeggiate, nuoto o ginnastica dolce. Dall’ottavo mese, tuttavia, occorre prestare particolari cautele e limitarsi a eseguire esercizi per la respirazione e di rilassamento.
Anziani
Anche per gli anziani l’esercizio fisico è particolarmente utile. Il movimento quotidiano ritarda l’invecchiamento, previene l’osteoporosi, contribuisce a prevenire la disabilità, la depressione e la riduzione delle facoltà mentali. Previene il rischio di cadute accidentali migliorando l’equilibrio e la coordinazione. Secondo l’Oms sono sufficienti 150 minuti alla settimana di attività moderata con attività orientate all’equilibrio per prevenire le cadute.
Per chi non ha tempo
Non tutti possono dedicare una parte del giorno a svolgere attività fisica. Tuttavia, ciò non significa che non sia possibile svolgere la giusta quantità di movimento. Basta mantenersi attivi sfruttando ogni occasione. Per esempio è possibile:
- andare a lavorare o a scuola a piedi o in bicicletta;
- quando si usano i mezzi pubblici, scendere una fermata prima e finire il tragitto a piedi;
- non prendere la macchina per effettuare piccoli spostamenti e, quando la si usa, scegliere di parcheggiare un po’ più lontano dalla destinazione finale;
- fare le scale e non prendere l’ascensore;
- portare a spasso il cane;
- fare giardinaggio o i lavori domestici;
- andare a ballare;
- giocare con i bambini possibilmente all’aperto o attraverso attività che richiedono movimento fisico
Persone con bisogni speciali
Le persone che hanno condizioni come il diabete, l’ipertensione o l’obesità possono trarre grande giovamento dalla regolare attività fisica. Ma anche persone affette da malattie, come quelle cardiovascolari traggono beneficio dalla pratica regolare dell’attività fisica, al pari di un vero e proprio trattamento che, se svolto adeguatamente, è di aiuto nella gestione della malattia e spesso la pratica dell’attività fisica risulta almeno altrettanto efficace di interventi chirurgici o la somministrazione di farmaci non solo nella prevenzione ma anche nel trattamento di molte patologie come per esempio: insufficienza cardiaca, diabete, depressione. Le modalità e i tempi vanno sempre concordati con il proprio medico.