La sifilide è una delle più importanti malattie sessualmente trasmissibili. L’infezione è causata da un batterio (Treponema pallidum) che si riproduce facilmente sulle mucose dei genitali e della bocca. Il contagio avviene, dunque, in seguito a rapporti sessuali non protetti da preservativo, sia genitali che orali con una persona infetta. Negli ultimi anni la sifilide si è nuovamente diffusa anche in Italia e il rischio di contrarla è aumentato. Il batterio della sifilide viene trasmesso attraverso contatto diretto con le lesioni che si manifestano nel corso della malattia e che spesso possono passare inosservate o essere sottovalutate, poiché sono spesso indolori.
Sulla base dei rilievi clinici l’infezione sifilitica viene classificata in diversi fasi:
– sifilide primaria
– sifilide secondaria
– sifilide terziaria
Le varie fasi si sovrappongono e vengono utilizzati per indicare i diversi trattamenti ed il follow-up. La sifilide è una malattia complessa, che, se non curata, può portare a varie complicanze, come cardiopatie, demenza, cecità, paralisi e morte.
COME SI TRASMETTE
La sifilide si trasmette principalmente per contatto sessuale o durante la gravidanza dalla madre al feto. Il batterio è in grado di passare attraverso le mucose intatte o la cute danneggiata. È quindi trasmissibile attraverso contatti orali e attraverso rapporti sessuali vaginali e anali non protetti.
SINTOMI E SEGNI
Tra i primi sintomi vi è la comparsa, dopo tre-quattro settimane dal contagio, di una lesione simile ad una ferita tondeggiante (sifiloma) che appare sui genitali o sulla zona di contatto sessuale (fase primaria). Nella donna questa lesione compare più frequentemente sulle piccole labbra, sull’ingresso vaginale o sul perineo. Nell’uomo sul pene, il prepuzio o l’ano. Le lesioni possono comparire anche all’interno della bocca, sulle gengive o sulla lingua. Tali lesioni, anche se non curate, tendono a scomparire spontaneamente entro un mese dalla loro comparsa. Anche se i segni e sintomi iniziali della sifilide svaniscono da soli, il batterio, se non viene curato, rimarrà nell’organismo.
Alla scomparsa delle lesioni iniziali, segue la comparsa di screpolature tondeggianti sulle palme delle mani e le piante dei piedi e macchie tondeggianti diffuse (come quelle provocate dal morbillo) su tutto il tronco e gli arti. Questi sintomi indicano la fase successiva della sifilide, detta secondaria.
La fase terziaria, oggi rarissima, può comparire molti anni dopo il contagio con disturbi neurologici, cardiologici e ossei.
DIAGNOSI
La diagnosi va eseguita utilizzando più test sierologici. L’utilizzo di un solo test è sconsigliato perché ognuno dei test in commercio ha delle limitazioni, dovute alla possibilità di falsi positivi in determinate condizioni.
I test si dividono essenzialmente in:
– test cosiddetti non treponemici come la VDRL (Venereal Disease Research Laboratory);
– test treponemici come la fluorescenza per la ricerca dell’assorbimento degli anticorpi anti treponema (FTA-ABS) o il test della agglutinazione passiva delle particelle di treponema (TP-PA). In presenza di una positività ad un test non treponemico come la VDRL, prima di porre diagnosi, va sempre eseguito un altro test treponemico. La titolazione (cioè l’analisi quantitativa) degli anticorpi nei test come la VDRL può essere correlata con il grado di attività dell’infezione.Le titolazioni anticorpali vanno sempre eseguite con la stessa metodica e, possibilmente, nello stesso laboratorio per avere un quadro attendibile dell’evoluzione della patologia.
TERAPIA
La terapia antibiotica di elezione per il trattamento della sifilide è l’uso della penicillina per via parenterale. Il dosaggio e la durata del trattamento dipendono dallo stadio della malattia. È importante assicurarsi che anche il partner riceva la terapia per evitare di essere nuovamente infettati. Vanno trattati tutti i partner pregressi, fino a tre mesi prima dell’inizio della sintomatologia o della diagnosi di infezione.
Di particolare importanza la diagnosi di infezione da treponema nelle donne in gravidanza, per la prevenzione della sifilide congenita, che si attua instaurando tempestivamente la terapia con penicillina.
PREVENZIONE
La prevenzione della sifilide si basa:
– sulla politica di screening nei soggetti di aree a rischio con maggiore prevalenza di sifilide e/o coinfettati dall’HIV;
– sui rapporti protetti;
– sulle campagne di sensibilizzazione per l’invio dei partner ai controlli per la diagnosi precoce di infezione;
Nonostante la sua bassa incidenza, nel nostro Paese viene effettuato lo screening su tutte le donne, prima del concepimento o all’inizio della gravidanza, per la prevenzione dell’infezione congenita.