Si tratta di una anomalia di decorso dei muscoli e/o dei vasi della gamba, che possono causare o hanno già causato alterazioni della struttura vascolare (arterie e vene) con la formazione di dilatazioni (aneurismi), trombosi della parete con distacco di parti del trombo (embolie) e con rischio per l’integrità dell’arto (gangrene) e della vita (embolie polmonari da trombosi venose). Il trattamento di queste lesioni prevede la sezione dei muscoli/tendini anomali e la riparazione del vaso, qualora questo sia danneggiato e la riparazione sia tecnicamente fattibile.
La sezione muscolo-tendinea con o senza ricostruzione non comporta particolari deficit funzionali dell’arto (salvo per gli atleti o ballerini).
L’intervento di rivascolarizzazione degli arti inferiori può essere complicato da una mortalità che si aggira tra 0,1-1% (prevalentemente legata a complicanze cardiache) e da altre complicanze, la cui incidenza è inferiore al 10%, caratterizzate essenzialmente dalla trombosi precoce della vena utilizzata o della protesi.
Altre complicanze prevedibili che si possono presentare in misura minore sono complicanze generali quali infezioni sistemiche (polmoniti, cistiti, ecc.) o locali quali parestesie locali, ematoma, infezione della ferita, cheloidi (cicatrici esuberanti o retraenti).